Appunti

lezioni teatro anno 08/09

mercoledì 29 aprile 2009

L'anima Buona del Sezuan

Stiamo preparando lo spettacolo del 10-11-12 giugno...."L' anima buona del Sezuan"....lavoriamo, lavoriamo....

giovedì 18 dicembre 2008

Delirio a due (Ionesco)

Camera qualunque, sedie, letto, pettiniera, finestra in fondo, porta a sinistra, porta a destra. Lei è davanti alla pettiniera situata accanto alla porta a proscenio sulla sinistra. Lui passeggia per la stanza, non propriamente nervoso ma un po’ agitato, le mani incrociate dietro la schiena, gli occhi al soffitto, come se guardasse volare le mosche. Si odono dall’esterno rimori, voci, colpi d’arma da fuoco. Mimica senza parole – andirivieni dell’uomo, toeletta della donna – per sessanta secondi. I due personaggi sono in veste da camera e pantofole. La veste da camera dell’uomo è piuttosto sporca, quella della donna rivela qualche velleità di civetteria. Lui non è rasato. Entrambi non sono giovani.

LEI: La vita che mi avevi promesso! Quella che mi fai fare! Ho abbandonato un marito per seguire un amante. Il romanticismo. Il marito ne valeva dieci di te, seduttore! Non mi contraddiceva, lui, stupidamente.
LUI: Non ti contraddico per partito preso. Quando dici cose che non sono vere, non posso star zitto. Ho il culto della verità.
LEI: Quale verità? Dal momento che ti dico che non c’è differenza. Questa è la verità. Non c’è differenza. La chiocciola e la tartaruga, sono la stessa cosa.
LUI: Storie. Non sono affatto la stessa bestia.
LEI: Bestia sarai tu. Idiota.
LUI: L’idiota sei tu.
LEI: Insultami, imbecille, schifoso, seduttore.
LUI: Ma ascoltami almeno, ascoltami, per piacere.
LEI: Che cosa debbo ascoltare dopo diciassette anni che ascolto. Diciassette anni che mi hai strappata a mio marito al mio focolare.

LUI
: ma questo non ha niente che vedere con la questione
LEI
: Quale questione?
LUI: Quella di cui stiamo parlando.

LEI
: Basta, non ci sono più questioni. la chiocciola e la tartaruga sono la stessa bestia.
LUI: NO, non sono la stessa bestia.
LEI: Sì, la stessa.
LUI: Ma chiunque te lo dirà.
LEI: Chiunque chi? La tartaruga non ha il guscio? Rispondi.
LUI: E allora?
LEI: La chiocciola on ce l’ha?
LUI: Sì, e allora?

LEI: La tartaruga e la chiocciola non si chiudono forse nel loro guscio?
LUI: Si, e allora?
LEI: La tartaruga, o chiocciola, non è un animale lento, bavoso, con il corpo corto? Non è una specie di piccolo rettile?
LUI: Si. E allora?
LEI: E allora, vedi, ti fornisco prove io. Non si dice lento come una tartaruga e lento come una lumaca? E la lumaca, cioè la tartaruga, forse che non striscia?
LUI: Non allo stesso modo.
LEI: Non allo stesso modo che cosa? Vuoi dire che la chiocciola non striscia?
LUI: No.
LEI: Allora vedi bene che è una tartaruga.
LUI: Ma no.
LEI: Testardo, lumacone! Spiega perchè.
LUI: Perchè.
LEI: La tartaruga .....

devo finire

venerdì 5 dicembre 2008

Uno del posto - (per mercoledì 10/12)

Io sono uno del posto. Ma non mi do delle arie per questo.
Io non fisso mai un estraneo con la minaccia: guai se non saluti per primo! Io non sbircio da dietro le tendine, perché non ho tendine. Da me non ci sono cartelli che avvertono di stare attenti a un cane che il suo stesso padrone definisce cattivo.
Io non ho una casa, solo un orto laggiù in mezzo la vegetazione selvaggia,con dentro una baita, la porta così bassa che ci sbatto sempre la testa. Forse qui non si accorgono neanche di me, ma qua io sono proprio un forestiero. Anche se do volentieri delle informazioni, è meglio non chiedermi niente perché indico sempre la strada sbagliata.
Quante volte, rendendomi conto delle mie informazioni sbagliate, mi sono nascosto dietro i cespugli temendo la rabbia di quelli che avevo spedito a smarrirsi.
Io sono uno del posto e sono spaventosamente irrequieto.
Non resisto a stare in casa e me ne vado in giro senza meta, e dappertutto è sbagliato, e così mi trascino di nuovo a casa e non trovo regolarmente la strada. Gli altri mi chiamano l'Atlante Ambulante. Tutto questo deriva dal fatto che, quasi ancora bambino, mi hanno messo nel riformatorio là dietro i monti... no... là... oppure là?...
per cinque anni, due mesi e tre giorni. Perché ho ammazzato mio padre. Gli ho spaccato la testa con la zappa mentre dormiva. Ancora oggi, quando leggo sul giornale qualcosa del genere, nel pensiero alzo di nuovo le braccia per colpire e dico:"Giusto".
Quando sono tornato a casa dalla prigione non avevo più palpebre. E fino adesso non sono rispuntate. Guardate. Per nascondere questo fatto ogni volta che incontro qualcuno giro la testa di lato e guardo da un altra parte. Per cui mi chiamano anche "l'uomo che guarda dietro i treni" oppure il "Baubau". Solo in presenza di estranei si abbassano a volte due palpebre, belle pesanti e morbide, qui su questi occhi che bruciano. Da lontano, quando vi ho visti, ho avuto paura che foste gente del posto, e volevo tornare indietro come di fronte a dei cani banditi di strada. Ma poi ho visto in voi, come si può dire? Una piccola frotta decente di estranei. E da cosa ho capito che eravate degli estranei? Dalle vostre voci uniformi. Perché qui quelli del posto o parlano a gola spiegata o bisbigliano. Quando è arrivato qui nel paese questo bisbigliare? Dio sia lodato degli estranei! Ho pensato. Ah incontrarvi mi ha fatto tornare in me! Non più vagolare qua e là, non più sbattere la fronte nella traversa della porta, non più indicare verso un Nord dove in verità c'è un Sud. Anche se non mi guardano affatto: un convoglio di colori che parlano. Una lingua che basta per me: non ho più bisogno di parlare con animali e pianete.Voi estranei mi siete famigliari vi conosco tutti quanti.

giovedì 27 novembre 2008

IO SO TUTTO

I Signori non mi conoscono
Peggio per loro
Io conosco tutti, do tutto, fo tutti
Io sono come il telegiornale
Io so scrivere, cucire, viaggiare, verseggiare
Entrare, uscire, uscire, entrare
Smettere d’uscire
Entrare, uscire, uscire, entrare, uscire
E continuare così.
Io so tutto
Io col ramo chimica
Ho inventato il gas
Leguminaceo, retroilluminante
che è un gas
ottenuto con la masticazione dei legumi
e accendendolo da dietro
dà una luce migliore della lampada a quarzo.
Col ramo matematica
ho estratto ventiquattro radici quadrate
dal cubo paralitico circolare ad angolo retto.
Col ramo filosofia, con l’economia
col sociologia e col culinaria
ho inventato la pastasciutta
che si cuoce, si condisce e si mangia da sé
il rasoio elettrico autobarbambodilatatore
che vi toglie prima
il pelo più in basso a destra
e infine vi toglie il più lungo a sinistra,
ed infine
il fucile adiofilo
che mentre voi mirate da un lato
l’uccello viene spontaneamente dall’altro lato.
Io so tutto
Vedo tutto
Entro dappertutto.
Io ho scritto un poema
Con quattordici miliardi e venticinque milioni di versi
Con rime suonate, baciate, sgravate.
Ho composto una tragedia
Una farsa
Un dramma in settantadue atti grandi
E altrettanti piccoli
Una squarzinata romana
Atto primo un morto e un ferito
Atto secondo due morti e tre feriti
Atto terzo tre morti e quattro feriti
Atto ultimo tutti moti
Gli attori er suggeritore er pubblico
E pure quelli che passavano p’à strada.
Ho stampato un trattato di astronomia
comprovante che i pianeti
Sono a forma di palla
E la terra gira intorno a sole
La luna gira intorno la terra e al sole
Giove gira intorno a Marte, la luna, la teraa e al sole
Insomma è tutto un immenso
Giramento di palle
Palle Astronomiche, s’intende
Io so tutto
Vedo tutto
Entro dappertutto
Io vedo il movimento di un dito
In qualunque sito sia nascosto
Vedo il movimento in cui vi créscono i capelli
Vi cresce il zoccoletto al naso
Vi cresce il fritto
Insomma tutto quello che vi cresce
Io lo vedo
Io so quanti millimetri corrono
tra Durazzo
e Longobuco
Quanti peli aveva Adamo
Con quale mastice Eva
Si attaccava la foglia di fico
Quanti pomi mangiarono insieme
Io so che cosa ci vuole per un uomo
Che cosa desidera una donna
Io leggo nell’avvenire e nel pretèrito
Io so che cosa si trova in mano
Quando si allunga la mano
Per prendere qualche cosa in mano
Dove va la luce quando si spégne
Dove va qualcuno quando gli si manda un accidente
Dove vado io se mi lanciate le poltrone in faccia
Dove vado io?
Vado dal questore
Chiaro, chi è il questore?
Il questore è il capo della polizia
Lo sapevate? No, io sì
Fin da bambino quando
Nacqui, nelle braccia della balia
E cominciai a fare
E feci tutto da me stesso
Io mi battezzai, mi sgravai
Io mi battezzai, mi sgravai, mi ricresimai
Io mi ribattezzai, mi sgravai, mi ricresimai
Io feci tutto da me stesso
Io perché voi non capite niente
Io in cinque minuti
Vi costruisco un pallone dirigibile
Superiore a tutti gli altri palloni dirigibili di questo mondo
Perché gli altri vanno per aria
E il mio va per tera
Io in cinque minuti
Vi faccio venire qui
Quello che voglio
Un pesce
Un pallone
Un eschimese
Mariti automatici per signorine
Signorine automatiche per seminaristi
Membri, per il parlamento
Fòri, per avvocati
Bambini per signore
Io vi sto davanti e vi guardo
Mi metto di profilo e vi guardo lo stesso
Io ho cent’occhi, ho mill’occhi
Dovunque mi toccate trovate un occhio
Volete vedere?
Adesso mi abbasso i pantaloni
E ve lo faccio vedere io……..

Buongiorno!

Ciao Ragazzi! Ho pensato di creare questo blog ed inserire tutti brani e appunti delle lezioni di teatro.....a breve comincerò!

Ciao!